Giubileo, Mons. Fisichella: “Il pensiero corre ai malati, perché possano vivere il dono dell’Anno santo anche attraverso la sofferenza”

05 aprile 2025

In occasione del Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità, si è tenuto oggi, sabato 5 aprile, in piazza di Spagna a Roma, l’evento “Il valore del dono e della solidarietà”, promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro nazionale sangue, il Centro nazionale trapianti, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà, la Croce rossa e le associazioni per la donazione del sangue Avis, Fidas, Donatori nati e Fratres. L’evento era inserito nell’esperienza dei “Dialoghi con la città”, insieme ad altre nove iniziative nelle piazze storiche di Roma.

Dopo l’esibizione della banda musicale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, gli interventi di S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, hanno aperto l’evento che il Ministero ha voluto dedicare alla donazione del sangue e degli organi, all’insegna della valorizzazione della cultura del dono e della solidarietà verso il prossimo.

"Sono grato al Ministro Schillaci per la partecipazione e per il supporto all'evento giubilare che intende mettere al centro grandi temi legati al mondo della sanità. Il pensiero corre in primo luogo ai malati, a quanti sono negli ospedali, cliniche, case di cura perché possono vivere il grande dono del Giubileo anche attraverso la sofferenza. Insieme a loro la gratitudine ai medici, infermieri, a tutto il personale per l'impegno tante volte faticoso che caratterizza la loro professionalità", ha dichiarato S.E. Mons. Rino Fisichella.

“Ringrazio Monsignor Fisichella per le sue parole e per la sua preziosa presenza - ha affermato Schillaci - Il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità ci ricorda il valore inestimabile della cura, non solo come trattamento della malattia, ma come ‘relazione’ tra chi presta le cure e chi le riceve. La solidarietà è un valore che può esprimersi in tante forme. Tra queste la donazione del sangue e degli organi è una delle sue espressioni più nobili. Perché non c’è dono più grande di quello che salva una vita. Oggi, quindi, voglio dire grazie a tutti i donatori per il loro esemplare altruismo e a tutti gli operatori sanitari e sociosanitari che ogni giorno si prendono cura di noi con professionalità e dedizione”.

All’iniziativa, condotta dalla giornalista e conduttrice televisiva Benedetta Rinaldi, hanno portato il saluto anche il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, e in rappresentanza della Regione Lazio, l’assessore all’Inclusione sociale e servizi alla persona, Massimiliano Maselli.

Dopo gli interventi istituzionali, professionisti sanitari, pazienti e donatori hanno condiviso le proprie storie di cura dei pazienti, di donazione e di guarigione grazie al gesto solidale di ha dato una parte di sé per la salute del prossimo.

Il prof. Francesco Franceschi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli, ha raccontato l’esperienza del lavoro in pronto soccorso e di quanto sia importante la donazione di sangue nelle terapie “salvavita”.

Accompagnate dal medico che le ha seguite, il professor Antonio Greco, all’epoca direttore dell’Unità trapianti del Policlinico Gemelli, Catia Casagrande e Chiara Daconto hanno portato la propria testimonianza sull’importanza della donazione degli organi grazie alla quale sono tornate a una vita piena. Catia, dopo due trapianti di rene, grazie alla generosità della madre e del fratello, è tornata a condurre la sua vita ed è appena diventata mamma; Chiara, 26 anni, sottoposta al trapianto di fegato, ha ripreso a vivere come le sue coetanee e si è laureata da poco in Medicina.

Ha voluto ringraziare tutti i donatori sangue, Alessandro Vernucci, ex paziente leucemico, raccontando il suo lungo percorso di chemioterapie e trasfusioni di sangue, fino al trapianto di midollo osseo da cellule staminali familiari che gli ha consentito di tornare a condizioni di salute migliori.

È poi stata la volta del ‘campione’ nelle donazioni di sangue, Antonio Staiola, che ha donato più di 100 volte e per questa sua grande umanità è stato premiato dall’associazione Donatori Nati.

Infine, insieme al direttore generale dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà, Cristiano Camponi, si è approfondito il tema del supporto ai più fragili e ai vulnerabili, come espressione di solidarietà, ricordando l’impegno messo in campo in Ucraina per rafforzare l’assistenza sanitaria alla popolazione.